Capofila del progetto è Associazione Altra Città, partner è Associazione Pratika e l’Università degli studi di Perugia e il finanziatore è l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Il progetto si svolge nei territori delle provincie di Arezzo e di Grosseto
Hai terminato o interrotto gli studi?
Non stai lavorando e non stai facendo un corso di formazione?
Allora questo è un progetto per te ed è completamente gratuito.
In questo progetto intendiamo proseguire le azioni di “No Neet 1”, i servizi che puoi ricevere sono:
- intervista di autobiografia ragionata;
- bilancio di competenze di gruppo;
- inserimento in strutture e azioni di volontariato per lo sviluppo di competenze e di reti relazionali;
- realizzazione di micro percorsi di formazione strettamente legati all’occupabilità (tecniche di ricerca attiva, competenze informatiche etc..);
- eventuale inserimento in percorsi formativi promossi da altri soggetti;
- azioni di accompagnamento all’inserimento lavorativo.
Nel primo progetto sono oltre 28 le persone che hanno trovato un’occupazione! e molti si sono inseriti in un percorso formativo scelto da loro.
Quasi tutti hanno modificato le modalità utilizzate per la ricerca di occupazione.
Perché questo progetto?
In Ambito sociale, in seguito alla crescente disoccupazione giovanile in tutta Europa, desta sempre più preoccupazione il fenomeno dei «Neet», (Not in Education, Employment or Training), acronimo inglese utilizzato per identificare giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono inseriti in un percorso d’istruzione o di formazione professionale e non hanno un impiego né lo cercano. In Italia nel 2014, secondo quanto riportato dall’Istat, “sono circa due milioni e mezzo (26% del totale) i giovani italiani tra 15 e 29 anni che nel 2013 non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e neppure impegnati in un’attività lavorativa con un’incidenza maggiore per le donne (27,7 per cento) rispetto agli uomini (24,4 per cento). In Toscana siamo passati dal 18,2% del 2012 sino al 19,6% del 2013 coinvolgendo, oltre 99.000 ragazzi con una percentuale maggiore per le donne (22%) rispetto agli uomini (17%). La caratteristica di un’altissima percentuale di inattivi rende particolarmente problematico e urgente intervenire. La collocazione di questa fascia di inattivi nella componente più giovane della popolazione prelude a futuri costi sanitari, di welfare e relative al sistema di sicurezza notevoli (soggetti a lunga disoccupazione incorrono maggiormente in problemi di salute, richiedono assistenza e provvedimenti sociali di vario tipo, tendono maggiormente all’illegalità e alla microcriminalità). Il costo di ogni Neet per il futuro è dunque altissimo e a questo costo occorre aggiungere il mancato prelievo fiscale e il mancato consumo di un potenziale soggetto lavoratore giovane. Urge dunque comprendere le motivazioni che stanno alla base di un fenomeno così rilevante e di impatto così forte sull’immediato futuro e modellizzare modalità e strumenti di prevenzione e intervento.