A studenti, genitori e docenti viene chiesto di valutare l’entità della diffusione del fenomeno della dispersione scolastica a tre livelli: da uno più prossimo, quale la scuola di appartenenza (nel caso di studenti e docenti) o la scuola del figlio/a (nel caso dei genitori), a livelli meno prossimi, ovvero il contesto regionale e quello nazionale.
Se a genitori e docenti viene richiesta una stima in percentuale, gli studenti sono chiamati ad esprimere una stima in termini di soggetti per classe (es. Secondo te, in una classe qualsiasi della tua SCUOLA, quanti ragazzi potrebbero essere interessati dal fenomeno della dispersione scolastica (bocciati, a rischio di abbandonare la scuola, frequentano saltuariamente)? ).
La scelta, dettata da una maggior immediatezza, per i ragazzi, nel ragionare in termini assoluti piuttosto che percentuali, ha un risvolto negativo nella libertà lasciata agli studenti di indicare qualsiasi valore numerico, compresi quelli che eccedono la numerosità massima di una classe.
Per questo, nella visualizzazione delle risposte degli studenti è prevista la possibilità di far variare, attraverso il cursore, la soglia massima, vale a dire quel valore limite che si considera plausibile per le risposte fornite.