Si tratta di un complesso progetto pluriennale con cui l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze intende comprendere a fondo le dinamiche della dispersione scolastica e soprattutto sperimentare e diffondere metodi, strumenti e percorsi atti a prevenire la dispersione scolastica. Ogni azione sperimentale prevista dal progetto sarà attentamente monitorata, controllata, documentata verificandone gli effetti anche a medio e lungo termine.
L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze esprime, attraverso questo progetto, uno sforzo in direzione di un miglioramento non episodico. La logica delle sperimentazioni proposte, che prevede una efficace formazione per gli insegnanti per poi affiancarli nelle sperimentazioni concrete, in orario curricolare, ha lo scopo di “creare autonomia”, ovvero di lasciare agli insegnanti medesimi, le competenze per replicare i percorsi, utilizzare i materiali e gli strumenti.
Negli ultimi anni abbiamo visto, nel nostro Paese e nella nostra Regione, aumentare la dispersione scolastica nonostante numerosi investimenti per prevenirla o per intervenirvi. Il costo individuale e sociale di questi livelli di dispersione è tale da incidere pesantemente sul futuro. Con questo progetto l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze intende dare una piccola ma, speriamo significativa ed esportabile risposta.
Drop Out
Il termine drop-out significa “caduti fuori”, e si riferisce a ragazzi che abbandonano gli studi prima di aver conseguito un diploma o una laurea. Con l’espressione “abbandono scolastico” si fa riferimento a tutte le forme di abbandono dell’istruzione e della formazione prima del completamento dell’istruzione secondaria superiore o dei suoi equivalenti nella formazione professionale.
Secondo i dati Eurostat dell’11/04/2013 nel nostro paese il tasso di abbandono scolastico relativo al 2011/2012 è del 17,6% che in termini pratici si traduce in decine di migliaia di ragazzi. In Europa la tendenza è in calo con una media del 12,8%, ormai sempre più vicina al 10 per cento indicato dall’Unione Europea come obiettivo da raggiungere entro il 2020 (Strategia di Lisbona). La Toscana registra una media di abbandono superiore alla media nazionale.
La dispersione è un problema molto serio che segnala non soltanto la difficoltà scolastica del minore ma un suo disagio più vasto che riguarda spesso l’ambiente sociale e familiare in cui si vive. La mancata risposta del sistema di istruzione è spesso, fatale. L‘insuccesso scolastico a sua volta può innestare una serie di conseguenze negative sul presente e sul futuro del ragazzo che si trova con un bagaglio di competenze, strumenti, capacità spesso inadeguate a fronteggiare un mercato del lavoro sempre più difficile e la complessità della vita (come sostiene Save the Children ITALIA). In tal senso essere drop-out oggi significa avere, nel futuro, maggiori probabilità di incontrare difficoltà nel trovare lavoro, di esercitare minore impegno nel determinare attivamente la propria vita (fatalismo, demotivazione, attesa) e una probabilità molto alta di aumentare i propri costi sociali (sanità, welfare, sussidi, o di determinare costi ulteriori legati alla sicurezza (maggiore tendenza alla micro-criminalità, etc…). Oltre a dover considerare il valore rilevantissimo per le singole persone, di poter gestire attivamente la propria vita, un ragionamento meramente di convenienza socio-economica dovrebbe far concludere che prevenirela cronicizzazione del fenomeno drop-out ha costi (economici) incredibilmente più bassi di quelli che determinerebbe non intervenirvi per il futuro. L’indagine sui costi della dispersione presentata da Tuttoscuola il 23/04/14 alla VII Commissione della Camera (Scienza, Cultura, Istruzione) ha evidenziato quanto segue:
- sono addirittura più di 1/4 degli iscritti a non terminare la scuola secondaria di secondo grado rispetto a coloro che si sono iscritti nel 2008/2009 (il 27,9%!);
- si rileva una continuità tra Drop-out e Neet (i drop-out hanno una probabilità molto alta di divenire Neet);
- un percorso ad ostacoli come sottolinea Daniele Crecchi: “Su 100 bambini che ogni anno iniziano gli studi ce n’è uno che non riuscirà neppure a finire la scuola primaria, cinque che si fermeranno alla licenza elementare, 32 che lasceranno dopo le medie. Oltre a 17 che tentano le superiori ma falliscono e altrettanti che non riescono ad arrivare alla laurea (Soltanto 45 di quei 100 bambini completeranno il percorso in maniera regolare sino al diploma di secondaria di secondo grado e solo 28 fino a completare un percorso universitario!)”
- sono utili i percorsi di socializzazione attraverso il no-profit e il volontariato come strumenti di prevenzione;
- il costo sociale ed economico della dispersione è enorme, si parla del 4% del PIL, 70 miliardi ogni anno oltre agli incalcolabili costi individuali;
- ogni scuola secondaria di secondo grado di medio-piccole dimensioni spende, in media, oltre 30.000 euro annue per la prevenzione della dispersione con pochi risultati.
Ricerche precedenti hanno ampiamente dimostrato che il recupero di competenze di base o, meglio ancora, lo sviluppo precoce delle stesse determinano conseguenze positive in termini di apprendimenti successivi, di motivazione, di possibilità di completare successivi percorsi formativi, di probabilità di trovare lavoro e mantenere la propria occupabilità nel tempo e persino effetti in termini di salute individuale. Altre ricerche hanno dimostrato l’utilità di training di lettura e percorsi narrativi per potenziare le competenze di base, quelle relazionali e progettuali, per costruire significato intorno alla propria esperienza, per arricchire l’esperienza stessa.
Le sperimentazioni proposte vengono presentate in relazione a questi dati e agli effetti documentati in letteratura, tesaurizzando una rilevante esperienza sul campo.
Obiettivi
L’iniziativa si pone come progetto di prevenzione, intervento e ricerca. Si intende incidere sul rafforzamento di quelle competenze, abilità ed attitudini ritenute chiave nel processo di costruzione del proprio percorso professionale e di vita degli studenti delle scuole adottando un approccio di “prevenzione” del fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico fin dalle origini. Gli esiti attesi del progetto potranno fornire indicazioni ai vari soggetti istituzionali e privati nel comporre le linee di indirizzo per la costruzione di approcci maggiormente in grado di incidere sul ciclo scolastico che dalle scuole primarie giunge sino alle secondarie di secondo grado.
Scopo del progetto è inoltre il trasferimento delle competenze necessarie allo svolgimento dei percorsi previsti agli insegnanti, attraverso un’azione tesa alla progressiva autonomia degli stessi (mediante i seguenti step formazione – affiancamento – formazione – proseguimento autonomo – formazione).